Questo è il senso genuino del 25esimo MedFilm Festival. È un richiamo alla cultura del bello, del giusto, dell’equo, del reciproco, del diverso, dell’accolto. È la cultura dell’umano sentire, vedere, desiderare, realizzare, condividere. Questa edizione, che segna un quarto di secolo della nostra storia, storia che si è svolta a cavallo tra due millenni, e che scandisce il tempo di una generazione, cresciuta nell’avventura della magia del cinema d’autore, si celebra in un momento complicato, sia per l’Europa che per il Mediterraneo.
Tuttavia, il nostro piccolo impegno culturale si fa grande, con coraggio si colloca al centro delle controversie, delle visioni, delle differenze e delle diffidenze. Siamo e ci sentiamo al centro della cultura del Mediterraneo, consapevoli di essere un punto di riferimento per aspirazioni, visioni, lotte e resistenze, speranze, creatività. Facciamo nostro il compito della cultura, dell’arte, dunque del cinema.
Nell’illustrazione generosamente messa a disposizione del festival da Marino Amodio e Vincenzo Del Vecchio (Gallucci editore, Editorial Luis Vives), ecco l’idea dello sguardo attento che scruta il Mediterraneo, lo sguardo della nostra civiltà, della nostra cultura, della nostra umanità, uno sguardo profondo, come la luce del proiettore che muove le immagini sul grande schermo.
Questo sguardo vuole incrociare le migliori volontà dei paesi europei, affinché vivano il Mediterraneo come il loro mare, allo stesso modo di tutti quei paesi che si bagnano nello stesso mare, perché ognuno possa dire: questo è “il mare nostrum”.
Infine, questo sguardo vuole incrociare, soprattutto, i vostri occhi, avidi del buon cinema proposto da questa straordinaria 25esima edizione del MedFilm Festival, in cui ogni film vi spinge a guardare oltre.
Come l’immagine del nostro manifesto.
L’immagine è tratta dal libro Terraneo di Marino Amodio e Vincenzo Del Vecchio, edizione spagnola © 2017 Editorial Luis Vives, edizione italiana © 2018 Gallucci editore.