La statua che inizialmente si trovava a Roma era una copia romana di una statua greca risalente al II secolo d.C. rinvenuta a Roma nel giardino di Santa Maria della Vittoria Nei primi anni dell’800, l’Ermafrodito venne venduto insieme ad altri pezzi della collezione Borghese a Napoleone Bonaparte. Quello che vediamo adesso, nella Galleria Borghese, è un esemplare risalente al II secolo ritrovato nel 1781, al quale Andrea Bergondi sostituì la pelle di leone con una riproduzione fedele del materasso berniniano.
Ermafrodito, figlio di Ermes e della dea Afrodite, fu allattato dalle Naiadi nelle grotte del Monte Ida, una montagna della Frigia in Asia Minore. A quindici anni, cominciò a viaggiare fino a giungere in Caria, sulle rive di un lago.
Qui incontrò la giovane ninfa Salmace la quale, si innamorò immediatamente di lui. Cercò di sedurlo, ma fu respinta. A questo punto, Ermafrodito si mise a nuotare nel lago e Salmace lo abbracciò unendosi a lui, dando origine a una creatura androgina, metà uomo e metà donna.
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