Consacrato sotto il consolato di Aulo Sempronio Atratino e Marco Minucio Augurino[1]. (il 497 a.C.), il Tempio di Saturno è il più antico luogo sacro di Roma dopo il Tempio di Vesta e quello di Giove. Sede del tesoro di stato, il tempio conteneva una statua di Saturno che veniva riempita di olio e avvolta in bende di lana. Durante i Saturnali, le festività che si tenevano dal 17 al 23 dicembre, le bende venivano tolte, si teneva un banchetto pubblico, il gioco d'azzardo era ammesso; secondo la tradizione, le festività si concludevano al grido di "Io Saturnalia". Durante i sette giorni di festeggiamenti, i più famosi di Roma, l'ordine sociale basato su padroni e schiavi veniva sovvertito e i padroni si mettevano servizio dei loro schiavi al momento dei pasti. In questo luogo si trovava un antichissimo altare, da collegare, secondo la tradizione, alla mitica fondazione della città sul Campidoglio da parte di Saturno. A conferma della leggenda vi sono infatti la presenza di un villaggio sulla collina fin dal periodo protostorico e l'antichità del culto saturnino.